Definizione di stratigrafia
La stratigrafia è la disciplina che studia le modalità di formazione dei corpi rocciosi, la loro giacitura e la loro disposizione nello spazio.
La stratigrafia in pratica si occupa delle formazioni geologiche, corpi rocciosi caratterizzati da una natura litologica uniforme. Le formazioni geologiche possono apparire compatte (senza stratificazioni) oppure stratificate (cioè composte da strati). Lo strato è l’unità più piccola di una serie rocciosa delimitata da piani di stratificazione, che sono superfici di discontinuità.
Le formazioni geologiche possono essere suddivise in:
- sedimentarie (conglomeratiche, argillose, calcaree)
- ignee (piroclastiche, laviche; intrusive, effusive; acide, basiche)
- metamorfiche (di alto, medio, basso grado; di contatto, regionali, cataclastiche)
Le formazioni geologiche sedimentarie sono caratterizzate da facies, cioè l’insieme delle caratteristiche litologiche e paleontologiche (se sono presenti fossili) di una roccia.
La facies sedimentaria può essere:
- continentale
- di transizione
- marina
Il passaggio tra una facies e l’altra, di tipo diverso, si chiama eteropia di facies.
Le facies continentali si formano in ambiente subaereo e possono essere suddivise in:
- fluviali o alluvionali (con sedimenti di varie granulometrie)
- moreniche (dove sono presenti ciottoli striati grandi e piccoli immersi nel limo)
- desertiche (dune sabbiose)
Le facies di transizione si formano nelle zone comprese tra mare e terre emerse e possono essere suddivise in:
- palustri (zone dove l’acqua marina è mescolata con l’acqua dolce)
- lagunari (bracci di mare)
- d’estuario o di delta (fiume che sfocia in mare)
- dune costiere
Le facies marine sono le più diffuse. Come si desume dal termine sono quelle che si formano in ambiente subacqueo e possono essere suddivise in:
- litorali (con acque abbastanza basse)
- neritiche (da fondali sabbiosi o rocciosi)
- pelagiche (da fondali profondi dove si depositano fanghi e argille)
In stratigrafia vigono tre principi:
- principio di orizzontalità originaria, cioè i sedimenti si depositano di solito in strati orizzontali e dopo la diagenesi tendono a mantenersi orizzontali. Se gli strati che si studiano sono inclinati, vuol dire che la zona ha subito una trasformazione;
- principio di sovrapposizione stratigrafica, cioè gli strati superiori si sono formati in epoche successive rispetto a quelli inferiori, che sono quindi più antichi. Se ciò non avviene vuol dire che la zona ha subito un sovrascorrimento oppure si è in presenza di una falda di ricoprimento.
- principio di intersezione, cioè in una serie di strati potrebbe essere presente un filone o un dicco magmatico, che risulta per forza di cose più recente dello strato che attraversa.