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Lezioni di Biologia per la scuola primaria, secondaria e superiore

vaccini

I vaccini sono preparati biologici costituiti da microrganismi uccisi o di cui è stata ridotta la pericolosità (con appositi trattamenti) , oppure da alcuni loro antigeni, o da sostanze prodotte dai microorganismi e rese sicure , non più pericolose per l’essere umano.

Generalmente i vaccini contengono anche acqua sterile (o una soluzione fisiologica a base salina) e alcuni possono contenere, in piccole quantità, anche un adiuvante per migliorare la risposta del sistema immunitario, un conservante (o un antibiotico) per prevenire la contaminazione del vaccino da parte di batteri, e qualche stabilizzante per mantenere inalterate le proprietà del vaccino durante lo stoccaggio.

microscopi

Il potere risolutivo di uno strumento ottico è rappresentato dalla minima distanza tra due punti distinti, al di sotto della quale essi vengono percepiti come un unico punto.

Il microscopio ottico ha un potere risolutivo di 0,2 μm cioè 200 nm; questo strumento migliora così il potere risolutivo dell’occhio umano di 500 volte. Infatti il potere risolutivo dell’occhio umano è di circa 0,1 mm che corrispondono a 100 μm. Dal rapporto tra potere risolutivo dell’occhio e quello del microscopio ottico si ottiene: 100 μm/0,2 μm = 500. Non si può andare oltre dato che esiste un limite fisico che dipende dalla lunghezza d’onda della radiazione utilizzata. Le lunghezze d'onda della luce visibile vanno da 0,4 μm a 0,75 μm e ciò rende impossibile andare verso un potere risolutivo più piccolo. È necessario ricorrere a fasci di elettroni: in questo caso si avranno i microscopi elettronici.

Metodo Scientifico Sperimentale

Galileo GalileiAnticamente l’uomo ha cercato di spiegare i fenomeni naturali di cui era testimone imputandoli all’azione delle divinità, oppure attribuendoli alla stregoneria o alla magia.

Con Galileo Galilei (1564-1642) è stato introdotto il metodo scientifico sperimentale: esso si basa su una prima osservazione, seguita da un esperimento, sviluppato in maniera controllata, in modo tale che si possa riprodurre il fenomeno che si vuole studiare. L’esperimento ha lo scopo di convalidare o confutare l’ipotesi che lo scienziato ha formulato, ipotesi che ha lo scopo di spiegare i meccanismi alla base di quel particolare evento.

Sì, devo ammetterlo. L'esperimento di Miller esercita ancora su di me un estremo fascino. L'idea di questo giovane ricercatore che, con l'uso di una apparecchiatura che ricorda molto gli alambicchi dei primi chimici, riesce a dimostrare che è possibile la formazione di molecole alla base della vita partendo da semplici composti inorganici è estremamente coinvolgente. Nell'intento di coinvolgere anche i miei studenti e con l'uso della sterminata "biblioteca" di internet, a lezione ho presentato il documento pubblicato dalla rivista Science sull'esperimento di Miller del 1953. Alcune studentesse hanno prontamente accettato di tradurre il testo dall'inglese, in modo da renderlo disponibile a tutti. Per questo le ringrazio vivamente; ho deciso quindi di pubblicare qui il frutto del loro lavoro. Buona lettura.

mare con scogli

Come i batteri influiscono sul cambiamento climatico

L’isoprene è un gas utilizzato nell’industria della gomma e nella sintesi di alcune vitamine ma il suo ruolo nell’ambiente naturale non è molto conosciuto; si sa però che viene rilasciato da alcune piante ed alghe. Ora si è visto che la sua presenza può determinare il raffreddamento o il riscaldamento del nostro pianeta. In che modo?

Ogni volta che richiamo alla memoria il nome di John Burdon Sanderson Haldane non posso evitare almeno un accenno di sorriso al pensiero di ciò che di Haldane scrisse il più prestigioso dei suoi allievi, John Maynard Smith: «Mi imbattei per la prima volta nei saggi di Haldane quando, studente a Eton, scoprii che era la persona più odiata dai miei insegnanti. Pensando che uno così odiato non doveva essere affatto male, andai a cercare i suoi libri nella biblioteca della scuola…».

Haldane era in effetti un tipo sui generis, una figura di scienziato rigoroso dal carattere esuberante e per nulla incline ai compromessi. Aggiungiamo capacità intellettuali di prim’ordine, egocentrica tendenza a primeggiare in ogni attività intrapresa, innata irriverenza per le consuetudini: si comprende facilmente quale potesse essere la considerazione che un individuo del genere riscuoteva nell’ambiente compunto e perbenista del più prestigioso college inglese negli anni del secondo dopoguerra.

Rosalbina Princi ha esclamato Eureka!
...perchè da oggi è su Scienze a Scuola!
Giulia Milani ha esclamato Eureka!
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Giuseppe Nicoletti ha esclamato Eureka!
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